“Comincio domani”, “la settimana prossima mi metto a dieta”, “da lunedì inizio a studiare per l’esame”: quante volte abbiamo fatto a noi stessi queste promesse senza riuscire poi a mantenerle?
Il problema principale di cominciare è che lo immaginiamo sempre al futuro: mi occuperò dei miei risparmi, penserò a come proteggere me stesso e i miei cari, penserò a come integrare la pensione… domani.
Quando si agisce cresce il coraggio, quando si rimanda cresce la paura.
Publilio Siro, Sentenze
In particolare quando si tratta di pianificare e decidere del nostro patrimonio il compito da svolgere ci sembra talmente più grande di noi che lo rimandiamo. Affrontare un percorso che ci appare lungo e impervio e dall’esito incerto ci fa desistere.
Ma se questo percorso non lo affrontassimo da soli? Se qualcuno con le competenze professionali adeguate ci accompagnasse e ci aiutasse a cominciare a fare delle scelte patrimoniali orientate al futuro che vogliamo?
Tale attività è normalmente supportata da un consulente finanziario che ci aiuta a capire le nostre aspettative a breve, medio e lungo termine, e ad attuare i comportamenti coerenti con questi obiettivi.
Un processo che ha lo scopo di farci acquisire piena consapevolezza dei nostri bisogni e delle risorse disponibili per raggiungerli e farci conoscere gli strumenti finanziari che permettono di soddisfarli.
La pianificazione finanziaria è quindi quel processo di valutazione delle nostre esigenze finanziarie per aiutarci ad analizzare i nostri bisogni, e pianificare i nostri obiettivi finanziari, previdenziali ed assicurativi.
Le persone non hanno obiettivi finanziari, hanno obiettivi di vita che richiedono risorse finanziarie
George Kinder, padre del Life Planning.
E’ un processo che viene sviluppato attraverso incontri finalizzati a raccogliere tutte le informazioni significative come redditi, consumi e ammontare del patrimonio, per indicare l’ordine di priorità delle esigenze: istruzione dei figli, pensione, acquisto casa, acquisto auto, ecc.
Quando si tratta del nostro futuro occorre non rimandare oltre e cominciare. Liberiamo il primo passo dal peso delle aspettative e dal perfezionismo delle certezze.
Troppe volte il primo motivo per cui rimandiamo i nostri “buoni propositi” è perché puntiamo il nostro focus sulla perfezione e non sui progressi.