L’educazione al risparmio è senza dubbio una forma educativa molto efficace per i bambini.

Un modo per imparare a riconoscere il valore della perseveranza, del metodo e del sacrificio per la costruzione di un risultato futuro.

Ma soprattutto è un’occasione d’oro per far sapere loro fin da subito che:

il risparmio è il mezzo non il fine.

Insegnare ai bambini e ai ragazzi che i soldi non sono né buoni né cattivi, ma un mezzo per raggiungere alcuni dei nostri obiettivi  non è semplice.

Ma è un momento educativo molto importante, perché consentirà loro di crescere in maniera consapevole e di gestire serenamente il denaro.

Ad un bambino è fondamentale trasmettere l’idea che il risparmio va inteso come fase di una progettualità futura: rinuncio a qualcosa oggi per un obiettivo più importante domani.

Per una settimana risparmio i soldi per il gelato (sacrifico attuale) così potrò comprare il gioco a cui tengo tanto (appagamento futuro).

Questo metodo è molto efficace poiché innanzitutto motiva il bambino a riflettere su cosa è davvero importante per lui al punto di sopportare una privazione.

Inoltre rafforza l’idea che qualcosa per cui si è scelto di impegnarsi duramente (rinunciare ad un gelato è talvolta una vera e propria impresa!) restituisce entusiasmo e stima per se stessi una volta raggiunto il risultato.

Si instaura quindi un processo virtuoso da coltivare sin dalla tenera età attraverso una corretta educazione finanziaria, insegnando ai bambini a differire i propri bisogni acquisendo i principi dell’autocontrollo e ragionando in un’ottica prospettica di lungo periodo.

Un ottimo strumento di educazione al risparmio sin dall’età delle scuole elementari è la paghetta, con cui i bambini possono iniziare a prendere confidenza con l’uso del contante e a gestire le proprie necessità.

Ma a quanto deve ammontare la paghetta?

Non esiste un valore univoco.

L’importante è che i bambini ricevano quanto serve per gestire l’acquisto di spese voluttuarie come caramelle e giocattoli fino ad arrivare a spese per i libri o i vestiti, sperimentando ogni tanto il dover prendere delle decisioni difficili simili a quelle che dovranno prendere da adulti.

Ho scelto la professione di Personal Advisor perché sono fermamente convinto che un consulente abbia il dovere professionale di stare accanto ai suoi clienti e accompagnarli lungo la strada della pianificazione finanziaria per renderla meno tortuosa e più gratificante. Certificato UNI ISO 22222
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Ho scelto la professione di Personal Advisor perché sono fermamente convinto che un consulente abbia il dovere professionale di stare accanto ai suoi clienti e accompagnarli lungo la strada della pianificazione finanziaria per renderla meno tortuosa e più gratificante. Certificato UNI ISO 22222